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Il mondo silenzioso di J.Y. Cousteau


  Il mondo silenzioso di Jacques Yves Cousteau  


"Talvolta anche se di rado, si ha la fortuna di accorgersi 
che nella nostra vita è subentrato un cambiamento,
si abbandona la via vecchia ,
s’imbocca la nuova  e si prosegue dritti per la nuova rotta.
Mi accadde una cosa simile a Le Mourillon,
quel giorno d’estate in cui i miei occhi si aprirono sul mare “. 

Tutti gli appassionati di subacquea considerano “Il mondo silenzioso” di Jacques-Yves Cousteau una lettura irrinunciabile,una sorta di libro- guida che conduce il lettore non solo alla scoperta degli abissi marini ma anche alla conoscenza delle prime tecniche d’immersione attraverso l’uso dell’autorespiratore.

Il comandante, assieme ai suoi storici compagni d’immersione Philippe Tailliez  e Frédéric Dumas, descrivono con entusiasmo le prime immersioni , effettuate nella lontana estate del 1943, quando la Francia era impegnata in prima linea nel secondo conflitto mondiale.
Il libro è suddiviso in 14 brevi capitoli:  - Uomini Pesce - Fascino degli abissi - Navi affondate - Il “Gruppo di ricerche subacquee” - Immersioni nelle caverne - Tesori sul fondo - Il museo sommerso - A novanta metri sott’acqua - Il dirigibile subacqueo - Conoscenze subacquee - Mostri incontrati negli abissi - Pescecane in vista - Oltre la cortina - Dove il sangue scorre verde.
Il filo conduttore che lega i vari capitoli è dato dalla sempre presente contrapposizione tra il fascino dell’ignoto, che spingeva i subacquei a travalicare i limiti della conoscenza, e il naturale istinto di sopravvivenza, messo a dura prova da condizioni marine spesso ostili. 
Ma il grande merito di J.Y. Cousteau è soprattutto quello di essere stato il principale promotore del “Groupe de recherches sous-marines”, un team annesso agli uffici della Marine Nationale. Compito principale del gruppo era quello di sovrintendere le azioni di recupero e perlustrazione di relitti  e di rendere ancor più “scientifico” lo studio delle tecniche subacquee, grazie all’impiego di mezzi, palombari  e tecnici che mettevano a disposizione del gruppo idee e strumentazioni innovative. 
Cousteau sapeva di essere un pioniere, e come tutti i pionieri ciò che resta impresso nella memoria collettiva sono soprattutto le descrizioni dei suoi stati d’animo.
Ad esempio, in una delle prime immersioni con autorespiratore, il comandante ricorda scrive:  “Stetti a guardare affascinato l’aria che espiravo. Le bolle  si gonfiavano salendo da uno strato d’acqua a pressione sempre minore, ma venivano stranamente schiacciate  come tante ombrelle di fungo , nella loro rapida corsa attraverso il liquido . Capii l’importanza che le bolle d’aria avrebbero avuto per noi nelle future immersioni. Finchè le bolle d’aria  arrivavano e gorgogliavano alla superficie , sotto tutto andava bene; se fossero scomparse , ci sarebbero state preoccupazioni, misure d’emergenza , disperazione. Gorgogliavano uscendo dall’erogatore , mi tenevano compagnia e mi sentivo meno solo. ”
Nel 1956, a pochi anni di distanza dalla prima pubblicazione del libro, Cousteau presenta al pubblico “Le monde du silence”, il primo film documentario girato in ambiente sottomarino.
Il successo fu enorme:  la pellicola si aggiudicò la Palma d’oro come miglior film nella nona edizione del Festival di Cannes e l’Oscar come miglior film straniero nel 1957.    


Scritto da Valentina Pascali
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