Gansbaai, alla ricerca dello squalo bianco
Il piccolo centro di Gansbaai, noto anche con il nome di “Baia delle oche” è ormai universalmente riconosciuto come luogo privilegiato per ammirare da molto vicono la bellezza del più grande predatore degli oceani: il temibile squalo bianco.
Situato sulla costa occidentale del Sudafrica,questo piccolo centro dista solo 180 km da Cape Town ed è stato popolato a partire dal 1881, occupando le pendici del monte Duyenefontein.
La temperatura delle acque antistanti Gansbaai è sempre molto bassa a causa della Corrente di Benguela che, se da una parte rende non sempre semplici le immersioni subacquee, dall’altra concorre a rendere quest’area particolarmente ricca di vegetazione e di vita marina.
In particolare, le acque della vicina isola di Dyer sono popolate da moltissimi squali bianchi che è possibile ammirare facendo un immersione in gabbia.
L’isola di Dyer è anche conosciuta come "isola delle creature selvagge", così chiamata dai marinari portoghesi che vi approdarono nel XV secolo; dista circa 8 km da Gansbaai e deve il suo nome a Samson Dyer, un emigrante americano giunto nel 1806 e arricchitosi attraverso la commercializzazione del guano dei pinguini africani.
Tra Geyser Rock e e Dyer Island vi è un canale poco profondo conoscito con il nome evocativo di di “shark alley”.
Gli squali bianchi sono attratti dalla numerosissima colonia di circa 60000 giovani foche che stanziano sul vicino sito di geyser rock: l’obiettivo principale dello squalo consiste nella cattura del piccoli di foca che rappresentano delle prede appetibili e più facilmente attaccabili rispetto agli esemplari di foca più maturi.
In genere le immersioni in gabbia non presuppongono una preparazione articolata da parte del turista, in quanto la gabbia è ancorata a pelo d’acqua e quindi maschera e tubo sono sufficienti per godersi lo spettacolo di questo strepitoso incontro.
In genere la gabbia viene calata in acqua prima di gettare in mare la pastura, indispensabile per attirare sul luogo gli squali: a volte è necessario attendere un po’… ma l’incontro è assicurato.
La popolazione locale ha maturato nel tempo una grande sensibilità verso la necessità di tutela dello squalo bianco.
È stato proprio il Sudafrica a dichiarare lo squalo bianco una specie protetta a partire dal 1991 e la stessa isola di Dyer è stata dichiarata riserva naturale proprio dal governo provinciale del capo occidentale.
Valentina Pascali