Punta Penne- Granchio Rosso (Brindisi)
LOCALITA': Punta Penne
TIPOLOGIA: parete- Immersione da terra o da barca
DIFFICOLTA': Facile
PROFONDITA MASSIMA:18 metri circa
DESCRIZIONE DELL’IMMERSIONE:
L’immersione in località Punta Penne, non lontano dall’aeroporto di Brindisi “Papola Casale ”, è senza dubbio suggestiva e capace di riservare molte sorprese al sub ricreativo.
Si tratta di un’ immersione che è possibile effettuare sia da barca che da terra. Con l’utilizzo della barca l’ingresso in acqua è antistante ad una vera e propria “ barriera” di scogli che circonda tutto il litorale, sovrastato dall’antica torre di avvistamento risalente al 1568.
Di contro, il subacqueo che predilige l’ingresso da terra può procedere alla vestizione accanto alla torre, conscio però di dover fare un percorso molto lungo prima di arrivare alla fine degli scogli per tuffarsi.
In entrambi i casi il punto d’immersione è estremamente ricco di vita e soprattutto di reperti archeologici. Il sub seguirà il profilo della parete che custodisce molte specie del mediterraneo.
Tra le più rappresentate ricordiamo la discodoris atromaculata (comunemente nota come vacchetta di mare) con la sua tipica colorazione a macchie.
Non raramente è possibile trovare esemplari di lophius piscatorius (Rana Pescatrice) e di symphodus crenilabus roissolari (conosciuto come tordo verde).
La flora mediterranea presente è molto variegata: è possibile ammirare pochi esemplari di axinella cannabina; molto più consistente la presenza di padina pavonica (code di pavone) e di acetabularia acetabulum (ombrellini di mare).
Come precedentemente accennato questo punto d’immersione di interesse archeologico:sono ancora ben visibili ed abbondanti i frammenti di ceramica antica, soprattutto di anfore romane (anche i neofiti potranno distinguere colli d’anfora, orli e pareti).
Nel 1992 sul fondale nelle acque in località Punta del Serrone, poco prima delle spiagge di Punta Penne, sono stati recuperati i celebri bronzi di Brindisi.
Questa scoperta è dovuta a cinque appassionati di pesca subacquea: Luigi Robusto, Teodoro ed Aldo Sciurti, Giancarlo Scorrano e Giuseppe Tamburrano.
In particolare sono stati recuperati due torsi di personaggi maschili della prima età imperiale romana, due teste barbate e due teste di personaggi maschili di età imperiale romana, una delle quali ritrae l'imperatore Tiberio; inoltre sono state individuate due teste femminili di buona fattura e una di bambina.
Tali reperti sono visibili presso il Museo Archeologico Provinciale "Francesco Ribezzo" di Brindisi.
Per approfondire:
http://www.provincia.brindisi.it
Testo di Valentina Pascali