Secca Bocche di Puglia (Brindisi)
LOCALITA': Brindisi
TIPOLOGIA: Secca- Immersione da barca
DIFFICOLTA': Media
PROFONDITA MASSIMA:33 metri circa
DESCRIZIONE DELL'IMMERSIONE:
La secca di Bocche di Puglia rappresenta un luogo di assoluto fascino: nel blu assoluto delle acque brindisine, imponenti cadute di roccia si presentano alla vista del subacqueo, che resta letteralmente travolto da questo scenario in cui l’interesse biologico ben si accorda con quello prettamente storico.
La secca ricopre una superficie considerevole e per questo motivo è altamente consigliabile la programmazione di almeno due immersioni per poter apprezzare al meglio tutti i tesori custoditi in questo luogo.
La secca è spesso attraversata da forti correnti che possono influire negativamente sui consumi di chi si immerge; inoltre, non è infrequente incontrare termoclini che creano sbalzi di temperatura particolarmente rilevanti.
Subacquei particolarmente esperti possono inoltre rilevare sulla secca la presenza di munizioni della marina militare risalenti agli anni '60.
Dal punto di vista storico, notevole interesse rivestono ben due ancore del tipo ammiragliato risalenti molto probabilmente al ‘600 e, a poca distanza, un ceppo d’ancora concrezionato alla roccia risalente con molta probabilità all’età romana.
Viene riportata di seguito la descrizione delle due ancore tratta dal sito “Archeomar” volto al censimento dei beni archeologici sommersi delle regioni Campania, Basilicata, Puglia e Calabria:
“Ancora del tipo Ammiragliato, conservatasi pressoché intera, anche se fortemente corrosa e coperta di incrostazioni.
Si distinguono l’anello di sospensione, il fusto, le marre e le unghie, per la lunghezza complessiva del manufatto stimabile in 3,8 m, con orientamento del fusto di circa 250°- 260°.
Un’altra ancora del tipo “ammiragliato” è presente sullo stesso sito, e risulta di foggia molto simile alle precedente e di dimensioni analoghe. Il manufatto si conserva pressoché integralmente e, come nel caso precedente, appare fortemente corroso e coperto di incrostazioni.
Si riesce comunque a distinguere chiaramente l’anello di sospensione ripiegato ed attaccato al fusto, il quale è leggermente piegato verso le marre e le Unghie. Il reperto è orientato in maniera simile al precedente, per 290°.”
Scritto da Valentina Pascali