marzo 19, 2024     | Registrazione
Il Mare nella Pittura

 Il Mare nella Pittura, tre esempi immortali


Caspar David Friedrich
Viandante sul mare di nebbia
1818, Amburgo, Kunsthalle
Olio su tela- 98 x 74 cm


In questo quadro di Friedrich, si avverte immediatamente la poetica del pittore: un uomo è ritratto di spalle e volge il suo sguardo su di un mare di nebbia che invade un paesaggio montagnoso. Il paesaggio intorno appare inquietante: non vi è vegetazione, le rocce paiono nere e inospitali e tutt’intorno si respira un atmosfera indefinita e onirica.
L’opera invita a considerare l’impotenza dell’uomo dinnanzi allo straordinario spettacolodella natura.
La posizione di spalle del protagonista, oltre ad essere innovativa, coinvolge immediatamente lo spettatore, proiettandolo nella sua stessa meditazione: l'uomo sta di fronte all'infinito come innanzi a qualcosa di assolutamente inaccessibile, ma a un tempo ne è affascinato, irrimediabilmente attratto.


Claude Monet  
La scogliera di Aval, Etretat,
1885- Israel Museum di Gerusalemme
Olio su tela, 65.5 x 91.7 cm


In questo scorcio della suggestiva scogliera della Normandia, Claude Monet pare invitare lo spettatore a contemplare l’incanto della natura.
Scandagliando con lo sguardo tutte le pennellate ed i tocchi di colore dell’artista, la superficie rocciosa sembra essere viva, nel suo suggestivo riflettere i giochi cromatici creati dall’azione dell’acqua e del vento.

Théodore Géricault,
La zattera della Medusa - 1819
olio su tela, 491 cm × 716 cm
Parigi, Musée du Louvre


La scena rappresentata dal Botticelli  si svolgerebbe nel giardino sacro di Venere, che la mitologia collocava nell'isola di Cipro. A destra il vento Zefiro afferra Clori e con il suo soffio la feconda trasformandola in Flora; al centro, davanti al cespuglio di Mirto, troneggia la solenne figura di Venere: Sopra di lei il figlio Cupido, bendato, sta per scoccare una delle sue fatali frecce .A sinistra si svolge un ritmo lento e melodioso, la danza delle Grazie, splendide creature coperte di veli trasparenti che simboleggiano l'amore che si dona, si riceve, si restituisce; La rappresentazione del pittore francese è ispirata ad un episodio realmente accaduto: il 2 luglio 1816: la Méduse, una fregata della marina francese, si incagliò al largo della Mauritania a causa dell'inettitudine di un errore del suo comandante de Chaumaray.
Per salvare il suo equipaggio il comandante imbarcò 250 passeggeri su una zattera di 20x10 m. Dei 139, 20 passeggeri  morirono già la prima notte, quasi la metà finì in mare in seguito a lotte tra gli stessi naufraghi.
Al nono giorno i venticinque sopravvissuti si diedero al cannibalismo: a 12 giorni dal naufragio, il tredicesimo giorno i pochi superstiti  vengono salvati dal battello Argus, cinque di loro morirono la notte seguente.


Scritto da Valentina Pascali

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